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"Non che sia di grande utilità, ma iniziamo subito col dire quello che Madrid non è.
Madrid non è una tra le più belle città d'Europa e non è nemmeno particolarmente antica, anzi, gran parte delle opere che costituivano il suo patrimonio storico è stata sacrificata, senza tanti indugi, per lasciare posto all'espressione del nuovo. (...)
Pur essendo priva di fasti storici (...), Madrid possiede un fascino tutto suo, legato all'incredibile vitalità della sua gente e al proprio carattere specifico che non tarda a sedurre chiunque vi metta piede. (...)
L'essenza di Madrid risiede nell'animazione che si osserva per la strada: in nessun'altra capitale europea troverete così tanta gente a passeggio per le vie del centro fino a notte fonda, soprattutto durante il fine settimana. Sembra che tutti stiano fuori fino a tardi, quasi vi fosse una legge non scritta che proibisce di andare a dormire prima dell'alba.
In questo senso Madrid è una città da vivere (...)!!"

Lonely Planet - Spagna

Un'altra volta in viaggio ed un'altra volta in Spagna.

Destinazione Madrid, io e Gianlu insieme (mi sembra incredibile essere riuscita a convincerlo).
Era da un po' che ne parlavo con Isadora, stavo solo aspettando che uscissero delle offerte per i voli (e su Madrid ce ne sono così pochi!!).
E' noto che più o meno ogni 6 mesi devo tornare a Madrid per caricare le pile, per parlare un po' .. chi è stato in Erasmus mi può capire (spero!)… si stabilisce un legame illogico di dipendenza con la città che ti ha ospitato.
Dico illogico perché magari la città non è bellissima, in effetti Madrid non è una città d'arte, qualcuno mi dirà che però c'è "mucha marcha", è vero, anche se sempre meno; per quanto mi riguarda la mia dipendenza è dovuta a due fattori principalmente: Madrid è il posto dove sono riuscita a cavarmela da sola e a Madrid vivono delle persone per me speciali!

Tornando ai fatti: Gianlu all'inizio aveva un mucchio di dubbi, titubava: "non capirò niente!", " non sarebbe meglio andarci quando c'è buon tempo, dato che mi piacerebbe girarla un po'", " magari preferisci andarci sola"; e altri mille (mila) magari..ma alla fine si è fidato di me per quanto riguardava le persone e ha capito che Madrid è una parte della mia vita da cui non posso prescindere e quindi prima o poi lui avrebbe dovuto imparare a conoscerla ed ad amarla.
Meglio prima che poi, e quindi il viaggio si è trasformato per Gianlu in un "viaggio-studio".

La preparazione del viaggio:
Come l'altra volta, l'approccio da parte mia è stato molto veloce e nel giro di due giorni si è deciso tutto!
Ho trovato un'offerta abbastanza conveniente, ho scritto una mail a Isadora per chiederle se mi/ci poteva ospitare, una volta avuta la sua risposta (permesso e benedizione) il dialogo tra me e Gianlu è stato più o meno il seguente (prego immaginare la faccia di Gianlu):

Fra: Amore, ho trovato un volo economico per Madrid, andiamo?
Gianlu: Eh? Come?
Fra: prenoto….?
Gianlu: Mmmm! Eh, che?
Fra: D'accordo, incomincio a prenotare per me, tu pensaci…
...
2 ore dopo
...
Gianlu: hai già prenotato? Prenota anche per me!!!

A questo punto, primo comprare la salvia, secondo fare la torta di cioccolato, la bomba: i miei biglietti di ingresso in casa di Isadora.

Venerdì
L'idea era arrivare presto al lavoro in modo da potere uscire presto. Era tutto organizzato in maniera perfetta, direi svizzera (¡!), ho dormito da Gianlu in modo da potere prendere il suo motorino per andare al lavoro così da non dover dipendere dai maledetti autobus; ma lo scooter di Gianlu la mattina non voleva saperne di accendersi, quindi abbiamo fatto un po' di peripezie.. eh beh, non sono arrivata tanto presto al lavoro, ma comunque sono uscita all'ora che aveva deciso, per una volta… Alle 16 ho litigato un altro po' con il motorino, con una piccola corsetta siamo riusciti a prendere il treno al volo da Cadorna e arrivare a Malpensa con un buon anticipo (piccola nota sarcastica: Milano Cadorna - Malpensa = 9 Euro; Madrid - Barajas = 1 biglietto Metro)
Alle 9 di sera, già stavamo nella metro di Madrid in direzione Arguelles, ovvero, casa di Isadora.
Avevamo fame, una fame boia: sulla Air Europa non danno più da mangiare, solo a pagamento…(marcioni!!!).
Abbiamo messo a posto la nostra roba nel salottino, salutato e fatto due chiacchiera con Dolly, la mamma di Isa; da quelle due parole detta al volo ne è uscita una che poi abbiamo/hanno ripetuto mille volte: "quadrato", con tipico gesto annesso (si parlava della testa degli ingegneri!!), alla fine era tutto "quadrato"!
Abbiamo tentato di convicere Dolly a uscire con noi, ma purtroppo non stava bene e quindi siamo usciti noi 3 (anche Riccardo è rimasto a casa sua per lo stesso motivo): cena a tapas (tappa imprescindibile di un viaggio-studio in Spagna) in una taverna asturiana; sidro per noi due ed una caña per Gianlu, tortilla asturiana, empanada e crocchette de jamon (prosciutto).
Con davanti un bicchiere di sidro e del cibo, Isadora ed io abbiamo incominciato a rilassarci e a chiacchierare di fatti nostri, ce ne siamo un po' fregate di Gianlu che ha colto l'occasione per guardarsi un po' intorno, stile bambino in pasticceria, cercando di capire.. alla fine ha chiesto un'altra caña, non a noi, ma direttamente all'uomo dietro al bancone …

Nell'ottica di un riavvicinamento alla città era d'obbligo fare un giretto per Sant'Ana: è forse uno tra i posti più turistici, pieno zeppo di "disco-pub" e di p.r. campioni di "tiro-in-mezzo" [questa è mia, però! ] che per convincere la gente ad entrare nel loro locale offrono dei chupito da bere, cosa normale per un spagnolo, ma stranissima per un italiano. La tecnica è semplice: per offrirti da bere, ti fanno entrare nel bar e ti portano nel lato del bancone più lontano dalla porta, così che dato che un posto vale l'altro, se la musica ti piace magari non ti fai lo sbattimento di uscire e rimani lì a bere.
Da lì, sempre camminando, abbiamo fatto un giro allucinante, Gianlu ancora si sta lamentando e ogni volta che chiedeva a Isa quanto mancava, la risposta era "al massimo 10 minuti" [altra frase poi ripetuta più volte].
Alla fine dei quarti 10 minuti siamo arrivati a casa; erano le 3, siamo crollati!

Sabato
La mattina Ricardo è arrivato presto, alle 10, per fare colazione e ci ha beccato ancora a letto… il caffè con latte era già pronto e c'era la bomba; ci siamo anche alzati bene!!
Dopo, come se fossimo di Madrid, siamo usciti a fare spese; in teoria avevo solo delle cose da comprare per altri ma alla fine, come al solito, ho comprato 4 libri e Gianlu ha trovato alcuni CD di musica Goa (????) e un fantastico libro di Tapas comprato direttamente in lingua spagnola, come buon auspicio per imparare tale "idioma".

Per il pranzo… come d'abitudine: Museo del Jamon.
Come aperitivo: croquetas de jamon e jamon y queso
A seguire una paella per due, che abbiamo fatto fatica a finirla in 4.


Di pomeriggio Gianlu ed io siamo andati al Reina Sofía, passata super rapida nelle sale, pausa davanti a Guernica , e poi fuori….. alla stazione di Atocha con la sua serra e al Prado, che però ci ha chiuso in faccia!!


Di sera sono arrivati tutti i miei amici a casa di Isa: Pablo, Maricarmen e Juan (sembra impossibile che riusciamo sempre a incrociarci). Aperitivo in casa e dopo.. fuori.. in strada… a" la Palma", al" big Bamboo", al" Clandestino", (gli Erasmus conoscono molti baretti interessati!!!) ed al "Marocco" dove alla fine ci siamo trovati perfino a ballare delle canzoni di Raffaella Carrà (che vergogna, ma i deejay…che tipi!!!). Tornando a casa a piedi, "solo diez minutos como mucho" , ci siamo fermati a mangiare qualcosina, e alle 4 e mezza soltanto eravamo a letto.








Domenica
C'eravamo messi in testa di andare al Rastro (altra tappa imprescindibile di un viaggio-studio a Madrid) e, incredibile, ce l'abbiamo fatta; uff… che fatica svegliarsi alle 11.30, però!!!
Ci siamo incontrati alle 13 in Acacia con Juan che era sveglio e pimpante dato che era tornato a casa prima la sera precedente, e, dopo una colazione memorabile, abbiamo iniziato a girovagare; d'altronde è impossibile organizzare un tour metodico..


Per quelli che andranno in Spagna, vi ricordo quello che io mi ero dimenticato, per evitare di chiedere un cappuccino e trovarvi davanti ad una coppa immensa di caffè, latte, schiuma densa, panna montata, e palline di gelato con cioccolato, quando in realtà, di prima mattina, dopo una notte "brava" passata a ballare e "tazzare", vorreste qualcosa di più leggero, come un normalissimo cappuccino all'italiana:

Spagnolo:Italiano:
café solocaffè
café cortadocaffè macchiato, con alcune gocce di latte
café con lechecappuccino
Capuchino? Non lo so però era buonissimo!!


Sempre camminando, sempre a tappe distanti "diez minutos como mucho" siamo arrivati fino in plaza Mayor, dove salendo sulle spalle di Gianlu e con l'aiuto di Isadora ho fatto questa foto:

Se penso alla scena vista da fuori, mi sa che eravamo un gruppetto divertente, una tizia sulle spalle di uno e con una macchina fotografica in mano, un'altra con una bottiglia d'acqua che aiuta i primi due a girarsi….comunque una volta visto unita sullo schermo del mio computer mi tremavano le mani, mi sembrava di stare ancora là!!
Dopo l'enorme fatica fatta, il "guerriero" aveva famina e casualmente eravamo giusto vicino a un bar dove facevano un buon bocadillo de Calamares….anche Isadora ne ha approfittato per mangiare un bocadillo con Morchilla (nient'altro che sanguinaccio).


Una volta rinfocillati probabilmente abbiamo fatto ancora un paio di chilometri a piedi, sempre a piedi, fino a Plaza de Oriente, plaza de Espana, el Templo de Debod, ma alla fine siamo tornati a casa!!


Ci siamo buttati sul divano e in men che non si dica sia io che Isa ci siamo trovate tra le braccia di Orfeo.. Una volta sveglie (a Gianlu le braccia di Orfeo proprio non piacevano e non c'era nessuna ninfetta disponibile per lui!!) ci siamo messi tutti e tre sul divano letto a leggere un frasiario italiano spagnolo, Isa leggeva in Italiano e Gianlu la correggeva e poi viceversa e io ..in mezzo!!
Fino a quando la pancia ci ha richiamato all'ordine: avevamo promesso di fare la pizza e dovevamo metterci al lavoro, o meglio Gianlu doveva incominciare a impastare!! Isa e Dolly hanno seguito tutto il procedimento, hanno preso appunti degli ingredienti e, se trovano tutto, dovrebbero essere in grado di rifarla.


Dato che il giorno dopo era lavorativo, non siamo usciti, ma abbiamo passato la sera, tutti e 7, parlando e ridendo.


Gianlu ormai si era abituato a sentire parlare spagnolo, anche se a volte si estraniava per la stanchezza; Riccardo lo tirava spesso in ballo e lo ha reso da partecipe del rito dell'autoscatto.


Io d'altra parte parlavo un italiano orribile, ma era molto soddisfatta del mio livello di spagnolo.

Lunedì
Ho aperto gli occhi e già ero triste, in più Dolly se n'è andata via in fretta e non ci ha svegliati (ma non ha neanche mangiato la pizza rimasta per colazione!!! Era proprio di corsa); anche Isa è andata via velocemente, tempo di un bacio e di una ciao e in più c'era perfino il sole, così è stata ancora più dura abbandonare la città!!!
Siamo usciti di casa per andare a fare le ultime commissioni, gli album delle foto (che trovo sempre e solo lì), e poi per salutare la città, dato che avevamo tempo, abbiamo rifatto il solito giro turistico. Abbiamo comprato una cartina di Madrid del 1645 (ovviamente una riproduzione!) in un posto che ci aveva detto Isa, il primo nuovo "quadro" della nostra futura casa.
La verità è che avremmo voluto lasciare qualcosa al nostro posto per ringraziare per come siamo stati trattati; avevamo pensato a dei fiori (mi è sembrato di capire che le piante …beh, ecco, forse le nostre ospiti non avevano il pollice verde..). Fatto sta che dato che erano le 14, tutti i fioristi che avevamo visto la mattina erano chiusi e quasi perdiamo l'aereo!!
Quindi proviamo a rimediare così:


Grazie di tutto.

Fra (e Gianlu)

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